L'altra sera ho visto "The others", film del 2001 di Alejandro Amenàbar in concorso al 54° festival di Venezia. Per molti è stato uno dei film migliori del decennio, tra thriller e horror con una bravissima Nicole Kidman. Ha una durata di 104 minuti.
Trama:
La storia è ambientata nel 1954 sull'isola di Jersey. La signora Grace Stewart (Nicole Kidman), vive in una grande villa insieme ai suoi due bambini. Si ritrova improvvisamente senza domestici e proprio in quel momento, quasi per coincidenza, suonano alla porta tre persone che dicono di voler lavorare per lei. Grace spiega ai tre nuovi domestici che in quella casa ci sono delle rigide regole da rispettare: « Nessuna porta deve essere aperta prima che l'ultima sia stata chiusa » poiché i suoi figli sono affetti da una rara malattia che li rende allergici alla luce, infatti devono esserci sempre le tende chiuse e vengono usate solo lampade ad olio. Non è facile la vita per Grace, ha perso il marito durante la seconda guerra mondiale e si sente tagliata dal mondo per via della malattia dei figli, non esce quasi mai di casa per non lasciarli da soli. Dopo l'arrivo dei domestici, iniziano a succedere cose strane; la figlia dice di vedere delle persone, Grace inizia a sentire strani rumori ma essendo una donna molto religiosa non crede ai fantasmi. Saranno giorni duri per loro nei quali cercheranno di capire cosa stia accadendo nella loro dimora.
Commento personale:
La storia può essere vista come una di quelle classiche da casa infestata con rumori, oggetti spostati, porte che si chiudono e si aprono da sole, ma quello che fa la differenze in questo film è il finale. Mentre vedevo il film mi sono sentita coinvolta, probabilmente grazie al buonissimo livello di recitazione di Nicole Kidman, ma dopo aver visto il modo geniale con cui si concludeva questa storia, si è alzato il mio indice di gradimento. L'atmosfera non manca, i momenti di tensione sono presenti e il mistero aumenta con il trascorrere dei minuti. L'unica cosa che veramente non ho sopportato è la ragazzina, più odiosa e maleducata non la potevano fare.
Sicuramente il film non è uno dei migliori del decennio, ma vale la pena vederlo per rimanere per una volta veramente stupiti della conclusione.
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